La disinfezione negli ultimi anni è diventata fondamentale anche nelle nostre case. Il diffondersi degli impianti di climatizzazione permette un miglioramento della qualità della vita, ma facilita anche la diffusione di alcune affezioni alle vie respiratorie che possono risultare pericolose. In più, l'esasperato isolamento termico con cui vengono costruiti gli edifici riduce il ricambio d'aria procurando malanni.
Le denunce per difficoltà respiratoria, senso di affaticamento e altri disturbi raccolti sotto il nome di SBS (sick building sindrome,
tradotto letteralmente in sindrome degli edifici malsani) stanno aumentando in tutto il mondo. Le indagini svolte sulla qualità dell'aria domestica e dei locali hanno determinato risultati poco rassicuranti. Come si può immaginare, il ristagno dell'aria, dovuto alla scarsa ventilazione dei locali, giova alle 250 specie di muffe e agli actinomiceti, i quali sono responsabili di malesseri vari come irritazione degli occhi, disturbi alle vie respiratorie, mal di testa. Accade quindi che in molti casi il tasso di inquinamento negli ambienti chiusi sia superiore che all'esterno. Locali e ambienti umidi, chiusi per lunghi periodi o frequentati quotidianamente da molte persone, anche se perfettamente puliti, possono nascondere microrganismi che trovano nelle vie respiratorie la porta di ingresso nel nostro organismo. Nessun edificio è privo di problemi, ma certamente quelli che adottano adeguate misure di manutenzione limitano l'esposizione degli occupanti ai disturbi sopraccitati.